IL PORTO AEROSTATICO


PROGETTO: "IL PARCO MEDICEO DI POGGIO A CAIANO"

La Villa Medicea e la Tenuta delle Cascine si inquadrano nel tratto di pianura compreso tra Poggio a Caiano e Prato, con il fiume Ombrone quale separazione. L’intero complesso nacque per volere di Lorenzo Il Magnifico con l’edificazione delle Cascine nell’aprile del 1477 e la costruzione della "Nuova Villa" nell’autunno del 1485, sotto la guida di Giuliano da  Sangallo.

L'analisi diacronica di questo territorio dimostra in modo esemplare il postulato che qualsiasi luogo è la somma di processi storici, fisici e biologici successivi e che la loro natura è estremamente dinamica. Rispetto ad una tale matrice, l’evoluzione degli ultimi quarant'anni, pur confermando la vocazione del luogo, lo hanno esasperato con una evoluzione disordinata, poco coerente ai messaggi contenuti nei segni del territorio e della storia. L'intero complesso Villa-Cascine è stato vittima di questo progressivo sfaldamento: ne è derivato un mosaico eterogeneo, senza leggibilità di funzioni né collocazione storica, dove l'organismo della Villa risulta avulso dal resto e solo museo di se stesso.

Dalla volontà di ricongiungere brani oggi separati, restituendo continuità al tessuto delle componenti monumentali, rurali e ambientali del luogo, nasce il progetto di "Parco Mediceo". L’insieme di questi aspetti ha infatti costituito, per lungo tempo, un unicum di eccezionale importanza, molto superiore al contenuto dei singoli elementi. "Uno scrigno di cui si è persa la chiave": questa può essere la definizione giusta per individuare immediatamente il campo di analisi.

Il punto di osservazione viene quindi ribaltato e il territorio da oggetto si fa soggetto: si entra in una nuova ottica. Il Parco può essere ripensato come "polo di relazione territoriale", elemento di certezza in un sistema a carattere contemporaneamente ambientale e socio-urbanistico. Il parco diviene, in sintesi, "progetto di relazioni", di cicli e flussi, omologhi a quelli della natura, ma anche di singoli elementi dell'ambiente costruito, di nodi e di strutture.

LINEE GUIDA DEL PROGETTO

L'elaborazione degli interventi all'interno del Parco prende il via da una particolare chiave di lettura della politica, non solo culturale, dell'ultimo decennio di governo laurenziano: il filo conduttore può essere letto nei motivi astrologici ed ermetici che permeano la Firenze della seconda metà del '400, durante quella diffusione «... di novità di verità antiche...» che coincide con il recupero dei testi neoplatonici ed ermetici, già cari a Cosimo il Vecchio. Risulta infatti evidente che la Villa di Poggio a Caiano fu esemplata su schemi allora inconsueti: la fabbrica difatti presenta eccezionali novità formali, che vengono a configurarsi quale elemento di congiunzione tra gli esempi mediati dalla tradizione latina e le ambiguità legate alle tematiche ermetiche.

Il progetto prende il via dalla volontà di ricreare un percorso simbolico che ricalchi le tappe allegoriche del pensiero ermetico quattrocentesco. Il Simbolo assume quindi il valore di intermediario tra il concetto conosciuto e quello sconosciuto: le immagini e i simboli rappresentano un'energia, un'idea-forza, che plasma in modo formale e sostanziale, creando un cammino cosparso di esperienze quale Via Simbolica.

                                                                     

La Villa rappresenta l'inizio privilegiato del percorso, come simbolo dell' « otium philosophicum », dell’esaltazione dello spirito e della volontà di ricerca del "sommo bene". Segue poi lo spazio destinato alla meditazione di platonica memoria: i "giardini dei poeti e dei filosofi" dove l'idea si congiunge alla realtà fenomenica.

Da qui parte il Viale affiancato da piazzette semicircolari che creano un motivo ciclico sinusoidale, simboleggiante il Drago, custode del sapere, e le "armoniche vibrazioni cosmiche" («...i cieli non sono altro che spiriti musicali...») citate cripticamente nei nastri dello stemma mediceo del timpano della Villa.

All'interno delle piazze si trovano i Sette Padiglioni espositivi a forma di cristalli minerali alchemici. I padiglioni richiamano le esperienze della realtà "corrupta" (fenomenica) e le influenze delle "sfere superiori" sull'uomo ( 7 erano le virtù, le arti liberali, le scienze, le età della vita, i peccati capitali, i pianeti, i petali della rosa, le sfera celesti, le sfere dello stemma mediceo).

Il Viale arriva alla Piazza circolare, situata alla congiunzione con i Viali provenienti dalle Cascine (simbolo della celebrazione della natura e della vita agreste quale allegoria della generazione) e dal "Barco di Buonistallo" (simbolo di sacralità). Qui si hanno degli specchi d'acqua con delle fontane, simbolo della Sorgente di vita, trionfo dell'Immortalità quale condanna della morte, dove l'uomo, attraverso la triplice congiunzione, si fa "Speculum Dei et Mundi".

Il percorso prosegue fino al Porto Aerostatico, dove si ha l’allegoria della migrazione delle anime: «... alla dissoluzione del tuo corpo materiale, il tuo respiro vitale tu arrenderai al demone dell'atmosfera ed i sensi corporali ritorneranno alle loro sorgenti, divenendo parti dell'universo.» (Corpus Hermeticum, Libellum I).


                  

 

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE  FACOLTÀ DI ARCHITETTURA              Laboratorio di Progettazione II  Prof.ssa M.G. Pinagli                                                        Studenti:   D. Bertilone, M. Bertoni, F. Biagini Moretti, F. Brunacci, C. Campanini, A. Cantini